NASCE LA NUOVA BAITA DEGLI ALPINI
Era un’idea … ora si concretizza!
1931 Il Gruppo Alpini di San Vito entra a far parte della Grande Famiglia Alpina, la volontà di un gruppo di Alpini in congedo Sanvitesi porta alla creazione del Gruppo ANA. Questi amici si riunivano dove c’era la possibilità, normalmente in un locale pubblico … le testimonianze di alcuni “ veci “ ci dicono che le riunioni avvenivano … dove si poteva.
1946 La guerra ha travolto ogni cosa … nelle famiglie si faceva la … conta… quanti erano gli uomini, anzi i giovani che si sedevano attorno al desco? … quanti erano quelli che si erano fermati lungo le strade d’Africa … d’Albania … di Grecia … di Russia o nei campi di concentramento?
In quegli anni cinquanta molte famiglie avevano uno o più posti liberi attorno al fogolar … di quei primi miei anni di vita ( io sono della classe 1946 ) ricordo un episodio che mi colpì e impressionò fortemente la mia memoria: una madre, quando incontrava delle amiche aveva in testa un motivo ricorrente:
– Me fi a no l’è muart, a l’è di sigur sciampat… di sigur scundut … rifugiat in qualchi cjasa, cumo al sarà là … ma prima o dopo al tornarà a cjasa… a nol pol iesisi dismenteat di me…
… ed il Capogruppo della rifondazione, l’avv. Pascatti, trova, avuto il concessione dal Comune un locale nella Torre Raimonda, posa là una targa in marmo con la scritta:
Associazione Nazionale Alpini, Gruppo di San Vito al Tagliamento – Sede
… e fino ai nostri giorni quella è stata la sede Istituzionale del Gruppo …
… ma il Gruppo ha un sempre maggiore numero di attività, di soci, anche se ci sono state delle suddivisioni: alpini che facevano parte del nostro gruppo ma residenti a Bagnarola e Ramuscello, fondano nel 1950 un nuovo gruppo distaccato: è il Gruppo ANA di Bagnarola. Anche alcuni soci sanvitesi, residenti a Savorgnano, creano un Gruppo indipendente nel 1972 ma il Gruppo rimane vivo e le sue attività si moltiplicano … si acquisiscono delle attrezzature. il posto non permette altro che un armadio ed una scrivania … il Comune ci assegna i locali della ex Scuola elementare del Capraio: è destinata alla Protezione Civile … quindi è adeguata per gli Alpini … lì ci sono un locale che può essere adibito a magazzino, altri locali che saranno “ Sala riunioni” …
… dopo un po’ di tempo in un locale si insedia il gruppo della Croce Rossa … volontari anch’essi che, hanno delle attività … dei materiali … dei materiali … e pian piano incominciano, i materiali, a non essere materialmente, più immagazzinati nello spazio previsto … e gli Alpini pian piano si vedono ridotti gli spazi….
… Era il 2002: Angelo Nocent, alpino e cacciatore, decise per l’ennesima volta di mettere alla prova le qualità culinarie della Rita, sua paziente consorte da plurime primavere: sfilò dal congelatore alcune adorate prede con.. lunghe orecchie, Rita le preparò come da antiche ricette casalinghe ed un gruppo di alpini si riunì per controllare se i pasti dell’alpino Nocent erano … curati a dovere.
Come si sa da un argomento si … salta ad un altro … da un bicchiere si passa … ad un altro, cadono alcune inibizioni …, risalta il fatto della sede in condominio in cui l’altro condomino richiede sempre più spazio … rispunta il ricordo delle promesse del Sindaco che al tempo della ricostruzione della Chiesetta di San Valentino candidamente disse che se gli Alpini avessero mai pensato di costruire una loro Sede, quel luogo era adatto in quanto lì esisteva quel lavoro di recupero che più di ogni altra cosa stava a dimostrare la voglia e l’impegno e degli Alpini e della gente di S.Vito che ha collaborato con il Gruppo alla ristrutturazione. Così dai conviviali venne riesumata la promessa, rispuntò un primo schizzo: i presenti erano una quindicina tra i quali tutto il consiglio di Gruppo ed in più c’erano Giovanni Ellerani, Franco Gremese, Luciano del Frè.
La prima proposta fu fatta da Nocent: sarebbe andato a verificare il costo di possibili strutture, in legno, da allestire nel terreno adiacente alla Chiesetta di San Valentino: conosciuto un primo “numero” si poteva iniziare a fare il punto della situazione!
Giovanin Ellerani, veciu alpin da l’undisesin a Scluse, trovò la proposta sensata: …
– duc i Vecius an simpri pensat di trovasi un post par disi che a vevin una ciasa, ma fin ades ai Alpins era stat dat un sgabusin dongja la Tor Raimonda e la sede a era là di Dante Gini e dopo di lui ancia Pieri Quarin al ni veva ospitat, ta la trattoria dal Veciu Cjastiel. Il nestri repart a l’era tan chel puest dula che fin a qualchi an fa a era simpri stat chel quadri di Raimondo ch’al rapresentava un grup di Alpins riunis dongie un Fogolar. Jo, che i soi sempri stat sensibil a chest argoment i no sarai insensibil al fat che a si fedi alc e i no manciarai di dimostralu! “ finis la ciacarada di Giovanin …
Bene, qualcosa è nato, anzi è nata l’idea, l’idea che il Gruppo di San Vito si possa dotare di una sede.
La ricerca di “Angilin “ si concretizza dopo qualche giorno e saltano fuori dei “numeri”, anzi dei costi, si parla sempre di milioni… ma di soldi in cassa ce ne sono tanti, visti dal nostro punto di vista, ma sono pochi se confrontati con le richieste, anzi con i preventivi dei fornitori!
Decisione drastica: andiamo a controllare se abbiamo a disposizione almeno… il terreno.
Vado in Comune trovo il Sindaco Gregoris e gli espongo l’idea, gli spiego quello che avevamo ipotizzato: creare, per avere tutta per il gruppo Alpini, una … Baita in cui si potesse chiaccherare allegramente, fare qualche cantata senza disturbare nessuno e quello che avevamo fatto, cioè avevamo fatto un “ giro “ per conoscere i prezzi.
Quella Baita ci sarebbe anche servita per accogliere amici e familiari e quanti avrebbero voluto venire a passare un po’ di tempo … dongje il nestri fogolar.
Il Sindaco pensò che l’idea era “buona” ma forse ci sarebbe stata un’altra possibilità per realizzarla, ci avrebbe fatto la proposta in altra sede riprendendo la chiacchierata per mettere a punto le idee.
Con il Sindaco Gregoris ci ritrovammo insieme al Capogruppo Culos, al segretario Rigoli, a Gigi Sandri ed io, alpino di rincalzo.
La proposta messa a punto era quella che anche il Comune era interessato alla costruzione di una sede per gli Alpini, ma doveva essere una sede di un certo “ rilievo “ non solamente un piccolo spazio per riunioni quasi familiari, doveva esserci uno spazio in cui si potevano riunire almeno un centinaio, ed anche di più, persone; in una ulteriore riunione avremmo potuto presentare uno schizzo della nostra idea.
Altro elemento importante della discussione fu il discorso:
“ pai bez: cui varesial podut danus tanciu bez per compra il material?
Nuantris Alpin, a chest pont, i podevin si impegnasi a meti i bras e la volontat par costrui alc, ma i bez? “
L’artigliere alpino Gino Gregoris, nella sua qualità di Sindaco di San Vito ci pensò un po’…
– Quanciu bes pensaiusu che a servisin?
– Su doi pie no vin una idea clara … podaresin fa un schiribic, fa un disen … e podopo ve ideis pi claris …
– Va ben, al dis il sindic artiglieir Gino Gregoris, faseimi save ce tanciu bez che a podaresin servi … io i mi impegni a presenta al conseil comunal il vestri cas… precisant che il Cumun al met il material, nu paiarin doma che lis faturis dai fornitoors … i Alpins a metaran la manodopera … in pucis paraulis i veis da favila su dibessoi … vadial ben?
Chei che podevin sei i rapresentanz dal Grup, si sin cials in musa …
… si sin impegnas par il Grup
… e denant a un got di vin i si sin strinzus la man…
In pratica, formalizzammo un accordo verbale in cui il Sindaco si sarebbe impegnato per metterci a disposizione dei fondi Comunali per l’acquisto dei materiali, noi Alpini avremmo dovuto impegnarci per la progettazione e la costruzione del locale.
Detto e fatto: abbiamo incominciato a scarabocchiare fogli su fogli, alla fine li abbiamo presentati insieme alle nostre idee al Geom Battiston, tecnico del Comune: egli, prese a cuore le nostre richieste, si è fatto carico del progetto presentando una prima richiesta di Concessione edilizia il ________ che la Giunta ed il Consiglio Comunale approvano ma… e qui c’è un ma, ovvero il luogo in cui il fabbricato che noi Alpini intendevamo realizzare si trova in un luogo che il Piano Regolatore Comunale ha definito con una destinazione d’uso diversa, ovvero è un luogo destinato a verde pubblico! Altro inconveniente, inoltre, è in una zona vicina ad un fiume, c’è la Roggia Versa e siamo vicini alla Chiesetta di San Valentino: in poche parole la zona di costruzione è ad una distanza inferiore a 150 metri da un corso d’acqua, esiste una legge che chiede una domanda ad organi di controllo diverse da quelli comunali! Burocrazia, vera palla al piede della voglia di fare degli alpini … ma è legge e la legge si deve rispettare: dobbiamo presentare una variante al Piano Regolatore Comunale, quindi chiedere i benestari alla costruzione sia all’ufficio delle “ Belle Arti “ che in relazione alla Legge Galasso!
La tradizione dice che gli alpini sono dei soggetti che avanzano lentamente ma con passo sicuro e determinato: abbiamo bussato a tutte le porte utili ed abbiamo trovato interlocutori che ci hanno capito e sostenuto le nostre richieste fino a quando abbiamo ripresentato la domanda in Municipio e stavolta abbiamo avuto la Concessione edilizia.
Finalmente!
Accordati con il Comune per gestire la costruzione e le future attività a Baita finita, ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo iniziato i lavori di pulizia dello spazio che ci era stato destinato, tagliando alberi, tagliando rovi, sradicando radici, recintando l’area e tracciando il perimetro della futura sede.
Con la “ carta in mano “ abbiamo posato la prima pietra in occasione della tradizionale celebrazione della S. Messa nella chiesetta di S. Valentino: era il 13 febbraio 2005.
C’erano le autorità civili, religiose, il Maresciallo dei Carabinieri, molti alpini e familiari, familiari di alpini “ andati avanti “, c’erano i figli di quell’indimenticabile Antonio Malacart che, insieme ad altri volonterosi tra i quali ci ricordiamo Adriano Buliani e Raimondo Montico e Vittorio Pascatti, ricostruirono il Gruppo Alpini di San Vito dopo la seconda guerra mondiale.
Con noi c’era anche Luigi Bianchini da Carbona, classe 1914 alpino del Val Fella che partecipò alla Campagna di Albania e fu lassù nel Golico, insieme con molti rappresentanti dei gruppi del Medio Tagliamento c’erano anche gli amici del Gruppo di S.Donà di Piave e rappresentanti delle Associazioni d’Arma, c’era la Banda di San Vito: una bella cornice!
Spente le luci della posa della prima pietra si sono accesi i riflettori sui lavori per la costruzione ed il primo passo è stato quello di continuare la pulizia del luogo e la sua recintazione dopo il sopralluogo fatto il 13 gennaio 2005 e la successiva giornata spesa a tagliare tutto quello che si poteva trovare all’interno del perimetro della “ nostra Baita “.
Un cantiere è tale solo se è ben definito, recintato ed allora abbiamo creato l’area di costruzione. Finita la recintazione abbiamo posato il cartello del cantiere …c’erano i nomi dei professionisti che ci hanno preparato i progetti … le carte … erano nomi di persone che si sono offerte di fornirci gratuitamente la loro prestazione professionale: il geom Gastone Battiston ha realizzato il disegno, l’ing. Daniele Pasut, ha fatto i calcoli delle strutture in c.a., l’ing. Pierino Truant si è incaricato di fare i collaudi, l’arch. Giacomo Matarrese si è assunto l’onere di realizzare il piano della sicurezza in cantiere, il p.e. Andrea Battiston si è incaricato di progettare gli impianti termoidraulici ed i p.i. Gremese e p.i. Rigoli hanno predisposto la pratica per l’impianto elettrico. Le …ditte incaricate dei lavori erano costituite da: Volontari Alpini Sanvitesi e Sanvitesi … cioè persone di buona volontà che gratuitamente sarebbero venute a lavorare, a dare una mano per costruire la nostra baita!
Gli alpini, si sa, si ritengono indipendenti in tutto … o quasi ed allora organizzano la giornata lavorativa completa del pasto meridiano il capocuoco Barone ed il suo allievo Angelo si daranno da fare tra i fornelli.
Segnato il perimetro, tracciamo il solco, anzi scaviamo le fondazioni e l’occhio vigile degli alpini muratori segue la pala meccanica … bennata dopo bennata si prepara il posto per i ferri che servono ad armare le fondazioni.
… E dopo lo scavo e l’armamento il getto … le autobetoniere vanno e vengono, fanno la spola con il loro cantiere … e le fondazioni sono pronte …
… e dopo le fondazioni posiamo i cupolini per creare il vuoto sanitario sotto la baita … e già che ci siamo lasciamo un buco anche per la cantina … e posiamo i tubi per il ricambio d’aria nel vuoto sanitario… quanta roba c’è da posare … i nostri alpini-impresari ce la mettono proprio tutta per fare la baita a regola d’arte: oltre al lavoro manuale ci mettono l’esperienza, l’impegno … il cuore!
A questo punto ci pare doveroso citare i nostri alpini e non che in questo inizio di cantiere stanno profondendo le loro energie per insegnare a degli alpini cosa vuol dire piegare il ferro … come si deve legare … come si deve agire per non farsi male … creano un cantiere in cui le occasioni d’infortunio siano ridotte al massimo, essi sono: Battiston Gastone, il geometra comunale che, oltre ad aver progettato la Baita, durante i lavori è sempre in cantiere per seguire personalmente con occhio vigile e contributo manuale l’avanzare dei lavori, non lasciando nessun particolare al caso; gli impresari: Sante Danelon, lui non ha prestato servizio militare perché in quei giorni doveva badare ai … pargoletti di casa, ma persona sempre disponibile nei nostri confronti; Bruno Francescutto, detto Jhonn, impresario di lungo corso; Bruno Trevisanut, per gli amici Bill …; la coppia di Rosa Danilo Sartori e Nino Chiarotto e gli esperti muratori come gli alpini Egidio Stefanon, Rolando Sacilotto, Bepi Perisan ed i nostri amici Marco Brusut, Rino Sellan, Danilo Angeli e gli operatori di mezzi movimento terra quali Valentino Tonizzo, Dario Marcon che, oltre a manovrare escavatori è stato una colonna del nostro cantiere in quanto abile nella gestione dello stesso, sempre presente ed infaticabile, Gigi Deotto, che nel momento cruciale della … preparazione di base della Baita, si è reso disponibile in modo encomiabile.
Pian piano si vedono i tondini di ferro che prendono una sagoma, diventano ferri d’armamento che vanno a creare le fondazioni, costituiscono la base del pavimento e poi… le colonne incominciano a sorgere, non come i funghi ma pian piano: vengono preparate e gettate manualmente, forse ci vuole un po’ di più tempo per realizzare il tutto ma le attrezzature che abbiamo sono limitate e per questo dobbiamo ringraziare i muratori del gruppo che hanno messo a disposizione quante più attrezzature avevano, anzi una parte se la sono fatta prestare dai colleghi impresari edili.
Arriva il periodo natalizio, il cantiere rimane aperto, anzi in prossimità del Santo Natale, organizziamo una bicchierata per farci gli auguri ed interviene anche il Sindaco Gregoris, in questo modo chiudiamo il cantiere: riprenderemo il prossimo anno, il sabato dopo l’Epifania …
Il bilancio di questo primo periodo di lavoro ci pare buono, un bel gruppo di alpini e di sanvitesi si alterna ogni sabato per mandare avanti i lavori di costruzione della baita, sono tutte persone esperte ed infatti vediamo crescere la baita ogni sabato sempre di più … in pratica nel periodo da febbraio a dicembre, abbiamo trasformato una zona in cui c’erano delle sterpaglie in un bel piano, abbiamo salvaguardato la zona alberata posta dietro la baita ripromettendoci di curarla per creare una zona in cui nelle calde giornate estive si potrà andare a godersi un po’ di aria fresca.
Completato il 2005, nel 2006 i lavori che avevano permesso di innalzare tutti i muri esterni con le relative colonne e la maggior parte dei cordoli, le scale di accesso ed il pavimento della parte superiore, sono le basi per la posa del tetto, anzi delle travature del tetto …
…E dopo le colonne, i muri, i cordoli …ed in una giornata di neve arrivano le travi del tetto… ed il nostro artigliere Tita Gregoris si impegna a farci montare le travi del tetto mettendoci gratuitamente a disposizione i suoi mezzi ed il suo personale … grazie Tita!!!
Un’opera d’arte sono queste travi … incroci, sormonti, sbalzi, incastri perfetti…. Bellissima questa struttura!
San Valentino: dopo un anno di lavoro tiriamo le prime somme, la struttura si vede … e come… i muri portanti sono innalzati, le travature del tetto hanno incominciato a modellare la struttura ed i primi commenti a caldo sono quelli che ti danno la forza di continuare il lavoro intrapreso … se i commenti sono postivi contiamo anche sul fatto che le forze lavoro volontarie saranno più numerose …
Diamo anche alcuni “ numeri “ a significare la volontà degli alpini e dei loro amici nel portare avanti questa costruzione:
Anno “alpino” da Febbraio 2005 a febbraio 2006:
- Risorse umane effettivamente intervenute sul posto di lavoro: 47
- Giornate lavorative prestate da alpini e amici degli alpini del gruppo: 712
- Spese per materiali: 73.254,12 €
Pian piano incominciamo a montare il tetto costituito da perline in legno a cui sovrapponiamo i pannelli per l’isolamento termico … ancora le perline in legno, la guaina di impermeabilizzazione ed infine le tegole ed è arrivata l’estate. In questo periodo tutti i sabato il cantiere apre i battenti, pian piano arrivano i volontari: arriva il Dario che “ apre “ il cantiere, il capogruppo Culos e poi arrivano il Bill, il Long Jhonn, il gruppo dei Franco, arriva il Giorgio, che spesso mandiamo in officina dal Tino a preparare il ferro … quando c’è bisogno dello scavatore si presenta Valentino e poi ci sono Danilo ed il Nino … ed ancora Danilo e poi il Tesolat e Remigio, Daniele, Marco, Rino, i Gidio e Pierluigi … e dopo perdiamo il conto di chi viene ma alla fine della cronaca li elenchiamo tutti: sono loro quelli che hanno permesso al Gruppo Alpini di San Vito di innalzare la Baita con il loro sacrificio settimanale, tutti coloro che sono stati protagonisti della costruzione hanno sacrificato un giorno alla settimana mettendolo a disposizioni della Comunità di San Vito, perché della Baita potranno usufruirne tutti i cittadini Sanvitesi.
Nel frattempo il Gruppo mantiene tutti i suoi precedenti impegni: la ricorrenza di San Valentino, l’Adunata Nazionale Alpini che quest’anno si tiene ad Asiago, la manifestazione della Piazza in Fiore, sono gli unici motivi che tengono gli alpini lontani dal cantiere …
Dopo la posa delle travature si completano le rifilature dei cordoli per adattarli alle travi, si monta il tetto … si posano le tegole fino al fatidico giorno in cui il gruppo innalza la “ frascja “ ed un brindisi spontaneo con tanto di pacche sulle spalle ed un reciproco congratularsi fra gli operatori è quel primo passo tanto agognato che ci permette di dire che la “ Baita è coperta …“
Di settimana in settimana si vanno a creare i presupposti per le rifiniture: si fanno le casse matte per la posa dei serramenti: interni in legno ed esterni in profilo di PVC in modo da mettere al passo con i tempi una struttura che, speriamo, potrà servire qualche generazione di sanvitesi. E dopo la posa delle casse matte si iniziano gli impianti con la posa delle tubazioni per l’impianto termosanitario, per l’impianto del metano e per l’impianto elettrico … Giorgio ha preparato la struttura per la cappa del fogolar ed il Jhonn crea il camino che Giorgio stesso rifinisce con una banderuola: è il Cappello alpino che si direziona indirizzato dal vento…
Ora il tetto è realizzato “ … ‘o vin un cuiart parsore dal ciaf…. e tutto si vede da un’altra luce …
Proseguono i lavori di impiantistica e contemporaneamente si crea la rete di scarichi, sia interni che esterni e la tubazione per portare l’acqua potabile ed il gas metano nella Baita, si posano le protezioni degli spigoli … si crea il “ poggiolo “ interno alla sala “ Alpini “ ed il soppalco nella parte alta dell’ufficio di gruppo …
Si innalzano le pareti per la suddivisione dei servizi, si iniziano gli intonaci …
… nel frattempo l’alpino dell’11° Jhonn Bruno con la diretta e costante assistenza del geom. Battiston ha completato la facciata della sede: è davvero un bellissimo lavoro in mattoni facciavista, sapientemente posati e coronati nel punto più alto da un mosaico che rappresenta il logo dell’Associazione Nazionale Alpini. Bisogna che diamo atto che di questa facciata il geom. Battiston è stato l’ideatore ma la famiglia Francescutto ci ha messo la sua esperienza e la sua maestria: mentre il papà, Bruno ha realizzato la parete, il figlio Paolo è l’autore del mosaico: complimenti!
… e si vanno completando gli intonaci …
… e siamo a San Valentino … si ripete il nostro tradizionale ritrovo per la festività di San Valentino Quest’anno, per la prima volta, pareti grezze accolgono coloro che hanno partecipato alla tradizionale S. Messa celebrata nella Chiesetta di San Valentino, un ambiente pronto per essere rifinito , all’esterno gli intonaci sono stati completati ed i nostri muratori hanno anche voluto rifinire l’atrio esterno della Baita, che così si presenta con la “ Prima Pietra “ a suo tempo posata, completata alla base del muro perimetrale di quest’atrio. Una simpaticissima nota che dobbiamo far rilevare è la bella mostra che fa di sé “ il contributo “ messo a disposizione del Gruppo dalla Banda di San Vito: il mattone che ha contribuito alla nostra struttura rappresenta simbolicamente tutta la collaborazione che le Associazioni di San Vito hanno creato tra di loro per rendere più concrete e suggestive le varie manifestazioni che vengono fatte nell’ambito Comunale!
Anno “alpino” da Febbraio 2006 a febbraio 2007:
- Risorse umane effettivamente intervenute sul posto di lavoro: 53
- Giornate lavorative prestate da alpini e amici degli alpini del gruppo: 1285
- Spese per materiali: 89.680,63 €
Completata la Festa di San Valentino, il Gruppo si rimbocca di nuovo le maniche per quello che sicuramente è il periodo più delicato della nostra costruzione: quello che viene fatto d’ora in poi rimarrà per sempre a suggello e dimostrazione della capacità degli Alpini e dei loro Amici sì a mantenere le loro promesse di realizzazione, ma rimarrà anche a dimostrazione del loro buon gusto e del fatto che ciò che viene costruito dal Gruppo non è solo esercitazione del fare ma anche dimostrazione del saper ben fare.
Si completano gli intonaci interni, si iniziano le piastrellature dei locali: piastrelle “ pratiche per i locali di servizio e per la cucina, piastrelle in sintonia con l’ambiente per la Sala Alpini e per l’ufficio di Gruppo.
Anche in quest’occasione il Gruppo vuole personalizzare ancora di più la propria sede, rendendo merito sia al Comune di San Vito che ha creduto nei fanti con la penna mettendo a disposizione le risorse che hanno permesso la costruzione della Baita ed all’entrata del complesso il nostro alpino Paolo Francescutto realizza un mosaico che rappresenta il simbolo del turrito Comune di San Vito. Ci mancava ancora qualcosa nel vasto salone: mancava una simbolica presenza degli Alpini, un qualcosa che rappresentasse l’appartenenza alle truppe alpine: ancora una volta Paolo Francescutto, alpino sì ma con formazione presso la Scuola Mosaicisti di Spilimbergo ci ha dato una mano, anzi ha fatto tutto da solo, creando nel centro un mosaico in cui sono presenti lo scudetto che rappresenta la Divisione Alpina Julia, gli stemmi dell’8° Alpini e del 3° Gruppo Artiglieria da Montagna, che attualmente fanno parte della “Divisione Miracolo” gli stemmi araldici delle unità, e questi simboli contornati da alcuni scudetti che rappresentano i Battaglioni che formano, anzi formavano le unità della Julia: Battaglione Cividale, Battaglione Tolmezzo, Battaglione Val Tagliamento, Battaglione Vicenza, Battaglione Val Fella, Battaglione Gemona, Battaglione l’Aquila, il Battaglione Logistico del Comando Julia, Gruppo Belluno, Gruppo Osoppo, Gruppo Udine e Gruppo Conegliano, unità nelle quali la maggior parte degli Alpini Sanvitesi ha prestato il Servizio Militare.
Si completano i pavimenti ed il Fogolar assume la sua fisionomia, fa bella mostra di sé in un “ cjanton da la sale “ nell’angolo in cui, durante le riunioni del periodo invernale, tutto il Gruppo si avvicinerà per riscaldarsi al tepore emesso del fuoco dalla legna già preparata e magari per sorseggiare un brulé che bolle “ ta cjaldierie parsore dal fuc “.
Posati i pavimenti al pianterreno, si montano le scale per l’accesso alla “ mansarda “ dove i muri vengono perlinati per rendere più calda l’atmosfera ed il pavimento viene realizzato in legno: il lavoro finale è veramente bello, anzi più che bello, valorizzato ulteriormente dalle splendide sculture in legno, create dal nostro Amico Luigi Zardo, padre di un Alpino, che rappresentano le “ antiche Brigate “ che costituivano il Corpo d’Armata Alpino: Cadore, Tridentina, Orobica, Taurinense!
Completata la posa dei pavimenti iniziamo ad allestire la struttura della cucina, si monta la cappa di aspirazione, si vanno a prendere alcuni “ pezzi “ della cucina che, a suo tempo, erano stati acquistati e depositati presso il magazzino di alcuni soci e così ci troviamo ad avere: un fornello a sei fuochi, una pastasciuttiera, una friggitrice, due piastre di cottura alcuni banchi in acciaio inox il tutto integrato da un forno che ci viene fornito gratuitamente dalla “ Trattoria al Giardino “, da alcuni frigoriferi e congelatori, già a disposizione del Gruppo.
Si c’è ancora da lavorare per allestire e montare tutto l’impianto elettrico e l’impianto idrotermosanitario ma ci vengono incontro anche delle ditte specializzate come la ditta Rigoli Impianti e la ditta New Term Tecnology che ci mettono gratuitamente a disposizione la loro esperienza per il completamento del montaggio degli impianti.
Ma poteva una Baita di Alpini non avere la sua roccia, simbolo di quelle montagne che tutti gli Alpini, in tempo di guerra e di pace hanno calpestato con i loro vibram?
Può mancare l’essenza stessa dell’essere Alpino?
Certo che no ….
E qua dobbiamo dare atto alla generosità del comm. Mario Laurino, proprietario della ditta Julia Marmi, una ditta che estrae da cave proprie e lavora la pietra nella zona del cividalese: egli ci dona una magnifica pietra che, in seguito trasportata a San Vito a innalzata con una gru dei Vigili del Fuoco di Pordenone, ora fa bella mostra nello spazio di accesso alla nostra costruzione, a fianco dei pennoni nei quali innalzeremo la bandiera: abbiamo voluto vicino il simbolo del nostro essere Alpini con il simbolo della nostra Patria, di quell’Italia per la cui libertà hanno sacrificato la loro giovane vita innumerevoli Alpini.
Si prosegue anche all’interno della baita, Giorgio crea dei lampadari in sintonia con la struttura, realizza la ringhiera del ballatoio pian piano anche tutto s’illumina: in questo 2007 gli alpini si scambiano gli auguri di Natale all’interno, nella grande sala!
… e per la fine d’anno la sala s’illumina ancora, anzi si anima di tanti colori: per la prima volta accoglie i partecipanti al Cenone di Capodanno … finalmente si accendono le luci e si accende il fogolar … si scambiano gli auguri …
Il lavoro prosegue … ora è un lavoro di rifinitura … di completamento di ciò che è stato fatto fino ad ora … un lavoro per portare sicurezza … si posano le inferriate …
… scade il terzo anno dall’inizio dei lavori … stavolta possiamo essere soddisfatti, sia noi alpini che l’Amministrazione Comunale che ci ha dato fiducia: la nuova sede del Gruppo Alpini di San Vito è completata, per arrivare alla sua inaugurazione manca ancora il completamento di alcuni particolari, sia interni che esterni ma pian piano presentiamo quanto abbiamo fatto fino ad ora.
… il parroco Don Guido celebra la S. Messa accompagnato dalle chiare voci del Coro di Prodolone che intonano cantiche alpine … e parla di amore … in una giornata dedicata agli innamorati … e gli alpini sono innamorati del mondo che li circonda … e lo dice anche la Gina …
… quest’anno la bicchierata finale verrà fatta all’interno, nella Sala Alpini, ed i discorsi delle autorità vengono fatti all’ombra del “ Clap “ vicino ai pennoni ove sventolano le bandiere ….
Diamo anche alcuni “ numeri “ a significare la volontà degli alpini e dei loro amici nel portare avanti questa costruzione:
Anno “alpino” da Febbraio 2007 a febbraio 2008:
- Risorse umane effettivamente intervenute sul posto di lavoro,
ovvero numero di persone che si sono alternate nel lavoro: 50
- Giornate lavorative prestate da alpini e amici degli alpini del gruppo: 596
- Spese per materiali: 108.064,94 €
Ma le rifiniture da realizzare sono molte: manca il completamento del fogolar, in quanto alcune parti in legno mancano: grazie alla generosità di Bruno Defend che ci dona delle antiche travi in quercia ed alla capacità del sig. De Munari e dell’Alpino Bepi Castellarin che rispettivamente riducono a misura e adattano queste travi al fogolar anche questo è pronto.
… e intervengono ancora i nostri bravi muratori per creare lo spazio di accesso, porre le colonne ove, in un secondo tempo verrà posto il cancello …
… il factotum del gruppo, Franco Bombardella, s’industria di dar una mano ad un’azienda agricola per poter recuperare le colonnine in cemento per posare la recintazione intorno all’area concessa al Gruppo …
… si crea una piattaforma dietro alla sede, ove poter posare la legna che verrà raccolta per il fogolar … si potano gli alberi … si livella il terreno che in un secondo tempo dovrà venire seminato …
La nota dei lavori è contenuta, ma il tempo che ci si impiega per la realizzazione è molto lungo: volendo fare le cose per bene non dobbiamo badare all’orario …
… ed incominciamo a guardarci negli occhi … diminuisce sempre di più il lavoro da fare ma se aspettiamo di inaugurare la Baita a lavoro finito …
… deciso: la Baita degli Alpini verrà inaugurata al 7 settembre 2008!
E’ una data storica per il Gruppo Alpini di San Vito al Tagliamento!
Dopo tanti anni di sogni, idee, parole, il gruppo si è rimboccato le maniche ed i risultati sono sotto l’occhio di tutti.
… e prima del 7 settembre 2008 forniamo i numeri definitivi di ciò che è stato realizzato ed i realizzatori:
Forniamo di seguito gli ultimi “ numeri “ parziali a significare la volontà degli alpini e dei loro amici nel portare avanti questa costruzione:
Periodo “ alpino “ da Febbraio 2008 a settembre 2008:
- Risorse umane effettivamente intervenute sul posto di lavoro: 30
- Giornate lavorative prestate da alpini e amici degli alpini del gruppo: 340
- Spese per materiali: 35.884,00 €
Periodo “ alpino “ da Febbraio 2005 a settembre 2008:
- Risorse umane effettivamente intervenute sul posto di lavoro: 83
- Giornate lavorative prestate da alpini e amici degli alpini del gruppo: 2.843 giorni lavoro
- Ore lavorative prestate da alpini e amici degli alpini del gruppo: 16.088 ore lavorate
- Spese per materiali: 307.566,61 €
Ditte che hanno fornito i materiali per la realizzazione della Baita chiedendo dei prezzi molto favorevoli, per la costruzione della Baita
Carli F&L snc -Cordignano (TV)
Danelon & Alfenore – S.Vito
Diamante Luigi s.n.c. – S.Vito
Donà Mario & Figli snc – Spilimbergo
Eco-Espansi S.r.l. – ZIPR – S.Vito
Edilfriuli S.p.A.- S.Vito
Firas s.r.l. – Codroipo (UD)
Francescut p.i. Francesco – Marmi – Casarsa
General Beton Triveneta S.p.A.
Ghiaie Ponterosso s.r.l. – ZIPR – S.Vito
Gregoris Legnami s.n.c. – S.Vito
Marchiol s.p.a. – Portogruaro
Molinaro Guerrino & Figlio snc – CIMANO
Piva Ferruccio srl-Fontanafredda (PN)
Pontarolo Engineering S.p.A. – ZIPR – S.Vito
Raminelli Luigi s.n.c. – Casarsa
Sandri Luigi – San Vito
Vaccher Adriano & C snc – S.Vito
Vaccher Costruzioni metalliche di Vaccher Valentino & C S.n.c.
Vetreria Sarglass di Saro Giorgio – Ramuscello di Sesto al Reghena (PN)
Collavizza Renato – Intonaci – San Vito
Tecnomalte di Monestier Silvano– Prodolone di San Vito al Tagliamento (PN)
Monestier Renato – Prodolone di San Vito al Tagliamento (PN)
Ellerani Tipografia S.r.l. – San Vito
Comin Antonio –Falegnameria San Vito
Demax forniture srl – Prodolone – San Vito
Bozzola S.p.A. – Padova
Piastrellisti De Lorenzi Luigi Snc- Sesto al Reghena
Idroservice S.a.s. di Luigino Gaspardo – Casarsa
New term tecnology srl – San Vito
Idrosystem snc – Pordenone
Comin Antonio – Falegn. – San Vito
Rigoli s.n.c. di Rigoli P.A, – Z.I.P.R. – San Vito al Tagliamento (PN)
Impresa Centis Doris & C S.n.c. San Vito
Edile Sanvitese di Gregoris Stefano – San Vito
Bombardella Giovanni e Maurizio s.n.c. – Impresa Edile San Vito
Sciannelli Giuseppe – Gruppo di Bagnarola
Pasut ing Daniele – Studio Tecnico Progettazione – San Vito
Matarrese arch Giacomo – Studio Progettazione e Coordinamento Sicurezza – San Vito
Battiston p.e. Andrea – Studio Tecnico Progettazione – Bagnarola
Battiston geom. Gastone – Progettazione e Direzione Lavori – Bagnarola
Truant Ing. Pierino – Studio Progettazione – Collaudi c.a. – Spilimbergo
Gremese p.i. Franco – Studio Tecnico Progettazione – San Vito
Rigoli Daniele & C Impianti elettrici – Via Carbona San Vito
Imp. Costruzioni Antoniazzi S.p.A. – San Vito
ALPINI O AMICI DEGLI ALPINI CHE HANNO PARTECIPATO MANUALMENTE ALLA COSTRUZIONE DELLA BAITA
Angeli Danilo
Battiston Gastone
Battiston Virginio
Benvenuto Rino
Bert Pierluigi
Bertoia Franco
Bertolo Egidio
Bombardella Franco
Bortolus Dario
Bortolussi Dario
Bortolussi Pierino
Braida Vittorio
Brusut Marco
Cecco Paolo
Cesco Franco
Chiarotto Ermenegildo ( Nino)
Cimarosti Gilberto
Colavizza Renato
Culos Adriano
Danelon Renzo
Danelon Sante
Danelon Tina
Defend Bruno
Defend Walter
Del Frè Luciano
Deotto Gigi
Finos Vincenzo
Finos Vincenzo
Fogolin Rino
Francescutti Ferruccio
Francescutto Bruno
Francescutto Daniela – cuoca
Fregonese Ferdi
Frozza Flavio
Gasparini Giorgio
Gregoris Bruno
Gregoris Cia – cuoca
Gregoris Stefano con terna
Gregoris Vittoria – cuoca
Gregoris Vittorio
Gremese Franco
Iseppi Beniamino
Lanaro Maurizio
Lenisa Armando
Vendrame Luca
Manzini Dario
Marcon Dario
Mare Luciano ( idraulico)
Marian Giuseppe
Marzin Gianni
Marzin Gianni
Monestier Renato
Morello Sandro ( isocal )
Morson(idr nipote gigi)
Mur. Ramuscello Gianni
Muratore Rosa vedi Barone
Muratori Dario
Nocent Angelo
Nonis Sergio
Odorico Alida
Perisan Bepi
Pippo Gin
Pitton Luigi ( Gigi)
Pol Bodetto Diego
Primon Beppe Junior
Quattrin Remigio
Righini
Rigoli Alberto
Rigoli Daniele
Rosarin Paolo
Sacilotto Rolando
Sandri Luigi
Sartori Danilo
Schiabel Daniele
Sciannelli Giuseppe
Scloza Enrico
Scodeller Albino
Scodeller Bruno
Sellan Rino
Stefanon Egidio
Taiarol Adriano
Tesolat Bepi
Tesolat Enzo
Tonizzo Valentino
Trevisanut Alba – cuoca
Trevisanut Bruno ” Bill ”
Trevisanut Diego
Trevisanut Roberto
Vegnaduzzo Cristian
Zilli Pieri