Alpini decorati

In questa pagina abbiamo raccolto gli Alpini e Artiglieri alpini di San Vito al Tagliamento che sono stati decorati per meriti di guerra, si possono contare 9 Medaglie d’Argento al Valor Militare, 5 Medaglie di Bronzo al Valor Militare e 21 Croci di Guerra al Valor Militare. Sono ordinati in ordine alfabetico.

 

Valor militare bronze medal BAR Croce di guerra al valor militare BAR
9 Med. d’Argento 5 Med. Bronzo 21 Croci al V.M.

 

 

Gino BERTOIA di Giosuè, nato a San Vito al Tagliamento il 23 maggio 1920, alpino all’8° Rgt, 308a Sezione di Sanità, nave Galilea

Croce al V.M.:

A bordo di una nave colpita da siluro, noncurante della propria salvezza, cercava il proprio ufficiale per mettersi a sua disposizione e coadiuvare nell’opera di salvataggio dei compagni in pericolo, contribuendo in tal modo a sottrarre a sicura morte alcuni naufraghi. Mare Jonio, 28 e 29 marzo 1942

 

Ferruccio CECCO di Giacomo e Maria Stefanutto, nato a San Vito al Tagliamento il 20 agosto 1912, sergente maggiore al 3° Rgt Art. Alpina, 8° Reparto salmerie

Croce al V.M.:

Sottufficiale addetto alle salmerie, si offriva di comandare una pattuglia con compiti esplorativi per la sicurezza della colonna in marcia. Circondato da preponderanti elementi avversari, impegnava arditamente combattimento e, dopo accaniti scontri, riusciva ad aprirsi un varco ed a portare al proprio comando utilissime notizie sul nemico. Alexejewka, URSS, 17 gennaio 1943

 

Livio CIBINEL di Amedeo, nato a San Vito al Tagliamento il 15 agosto 1921, alpino all’8° Rgt, Btg Gemona

Croce al V.M.:

Durante violento combattimento contro forze soverchianti, manifestatosi un tentativo di aggiramento, con pochi animosi riusciva a sventare la grave insidia consentendo al proprio reparto di eludere la manovra avversaria. Nell’impari lotta veniva travolto dalla preponderanza avversaria e scompariva nella mischia. Nowo Postojalowka, URSS, 23 gennaio 1943

 

Luigi DALL’ARMI, nato a Cornuda di Treviso, visse lungamente in Friuli e, non ancora diciottenne, si arruolò nell’8° Al­pini nel Battaglione Matajur. Il 16 novembre 1917, sul Monte Pressolan, Grappa, per ferite all’addome, si immo­lava alla testa del reparto cioè del Bat­taglione Val Cismon, del 7° Alpini. Compiva quel giorno 20 anni. Per l’e­roico comportamento veniva decorato della Medaglia d’Argento al V. M.

Medaglia d’Argento:
Dopo aver dato belle prove di co­raggio, d’avvedutezza e di sprezzo del pericolo alla testa del suo reparto, in un critico momento, rimasto senza coman­do, chiede ed ottenne di mettersi alla testa di un plotone di altra compagnia privo d’ufficiale, e con questo si lanciava, di propria iniziativa, al contrattacco di posizione aspramente contesa. Ferito mortalmente, continuava ad incitare i suoi alla resistenza, finché non cadde nelle mani del nemico, dando nobile esempio di fierezza e d’alto spirito mili­tare. Monte Prassolan (Grappa), 16 novembre 1917.

 

Medaglia dargento al valor militare-regno

Rinaldo DALL’ARMI ha pure vissuto molto tra noi e soprattutto a S. Vito al Tagliamento. A 23 anni è già capitano.
Medaglia d’Argento:
Il 25 giugno 1917, sull’Ortigara, con­tinua a comandare il plotone mitraglie­ri, benché gravemente ferito. 
Medaglia d’Argen­to:
Combatte, come Maggiore dell’8° Alpini la seconda guerra mondiale e si guadagna sul campo la secondamedaglia in Grecia, per l’eroismo dimostrato, benché ferito.
Ottiene di ricostituire il Battaglione Gemona, silurato poi sul Galilea, lo ricostituisce ancora e parte per il Don. Il 30 dicembre 1942, riconqui­stata la insanguinata quota 146, è colpito a morte. Per l’eroismo dimostrato gli è decretata la 3a Medaglia d’Argento al V. M.

Medaglia d’Argento:
In un aspro combattimento in cui la compagnia mitraglieri ai suoi ordini subì perdite molto gravi, dette prova mi­rabile di speciale perizia e di valorosa energia nel comando. Ferito sulle prime ore del giorno, rimase con insuperabile fermezza al proprio posto di combatti­mento fino alla sera quando, esausto per il sangue perduto e per le sofferenze, fu trasportato al posto di mediazione». Monte Ortigara, 25 giugno 1917.

 

Gino DALL’ARMI di Rinaldo e Teresa Masotti, nato a San Vito al Tagliamento il 7 dicembre 1919, tenente al 3° Rgt Artiglieria Alpina

Medaglia di Bronzo:

Sottocomandante di batteria alpina, in delicata fase operativa dimostrava non comune sprezzo del pericolo e coraggio. Durante un ripiegamento, radunati mitraglieri e moschettieri della batteria, respingeva in sanguinoso combattimento le fanterie nemiche attaccanti permettendo così l’ordinato spostamento della sua unità. In successivo combattimento, sotto l’intenso fuoco di artiglierie e di aerei, era di fulgido esempio ai propri artiglieri per eccezionale fermezza di carattere e senso del dovere. Ivanowka, URSS, quota Ovest di Nowo Kalitwa, 18 – 24 dicembre 1942

Medaglia d’Argento:

Sottocomandante di una batteria alpina in un ciclo di sanguinosi combattimenti, dava tutto se stesso nel dirigere il tiro dei suoi pezzi e nel sostenere, con l’esempio del suo sereno ardimento, gli uomini della batteria sottoposta a violente azioni di fuoco avversarie. Ferito durante aspro combattimento, continuava l’osservazione del tiro in posizione scoperta e intensamente battuta. Colpito una seconda volta da scheggia di granata che inutilizzava uno dei cannoni, continuava la sua azione fino a quando i dipendenti, vista la gravità delle ferite, lo obbligavano a recarsi al posto di medicazione. Fronte russo, 19 – 30 dicembre 1942

 

Vittorio DEL PIERO di Albino e Maria Fregonas, San Vito al T. 25 dicembre 1921, alpino all’8° Rgt, Btg Gemona

Croce al V.M.:

Componente di una pattuglia di vigilanza notturna sul Don, aggredito da elementi nemici, benché ferito sosteneva il combattimento con fermezza d’animo e decisa azione, contribuendo a ricacciare il nemico con sensibili perdite. Kuwschin, URSS, 30 ottobre 1942

Croce al V.M.:

Portamunizioni di squadra fucilieri, già distintosi in precedenti fatti d’arme, sotto violento tiro si lanciava tra i primi all’assalto di un centro di fuoco avversario e catturava un’arma automatica. In successiva azione, travolto dalla supremazia avversaria, scompariva nella mischia. Nowo Postojalowka, URSS, 6 gennaio 1943

 

Virginio FIORIDO di Luigi e Lucia Bin, nato a San Vito il 25 agosto 1916, caporal maggiore al 3° Rgt Artiglieria Alpina, Div. Julia

Medaglia di Bronzo:

Capopezzo, distrutto il suo cannone dal fuoco nemico, contrassaltava l’avversario che stringeva da vicino i pezzi della sua batteria e, infliggendogli perdite, contribuiva a respingerlo ed a ristabilire la sicurezza della posizione. Ssolowiew, URSS, 20 gennaio 1943

 

Corrado FOGOLIN di Giobatta e Giovanna Montico, nato a San Vito al Tagliamento il 25 marzo 1916, sergente maggiore al 3° Rgt Artiglieria Alpina della Divisione Julia

Croce al V.M.:

Sottufficiale addetto ai collegamenti, malgrado il centralino telefonico cui era addetto fosse colpito da tiro di artiglieria sì da produrre danni al materiale, restava serenamente al suo posto ed alacremente provvedeva a riparare i guasti in modo che l’interruzione delle comunicazioni non durava che brevi momenti. Dragoti, fronte greco, 19 marzo 1941

Medaglia di Bronzo:Medaglia di bronzo al valor militare-regno

Sottufficiale addetto al comando, in una dura fase di ripiegamento si offriva volontario per recapitare un ordine urgente del suo comandante attraverso una zona occupata dal nemico, riuscendo a compiere la sua importante missione. Successivamente partecipava, confermando il suo valore, ai sanguinosi combattimenti per rompere gli accerchiamenti che l’avversario continuamente rinnovava. Fronte russo, gennaio 1943

 

Virginio FOGOLIN di Giacomo e Maria Benvenuto, nato a San Vito al Tagliamento il 15 novembre 1916, alpino all’8° Rgt, Btg Gemona

Croce al V.M.:

Durante un ripiegamento sotto forte pressione nemica e ripetuti attacchi di carri armati, riconfermava in numerosi scontri belle doti di valoroso alpino affrontando sempre con sangue freddo i gravi rischi derivati da particolari condizioni di lotta e di clima. Rimaneva disperso nella steppa nell’azione più disperata per la rottura dell’intervenuto accerchiamento avversario. Fronte russo, 22 gennaio 1943

 

Erasmo FRISACCO di Carlo e Caterina Tavani, nato a San Vito al Tagliamento il 19 dicembre 1912, maggiore all’8° Rgt Alpini

Croce al V.M.:

Ufficiale informatore di reggimento alpino presso un reparto avanzato privo di ufficiali, assumeva il comando di un plotone ed al lancio di bombe a mano e all’arma bianca sbarrava il passo al nemico incalzante. Zona Frasherit, fronte greco, 23 – 30 novembre 1940

Medaglia di Bronzo:

A bordo di nave colpita da siluro, incurante di sé si preoccupava di portare soccorso ed infondere fiducia ai dipendenti. Buon nuotatore, rifiutava di salire sui mezzi di salvataggio per lasciare posto ai più bisognosi di aiuto. A nuoto, sfidando la furia dei marosi, con generoso slancio aiutava parecchi naufraghi a raggiungere i mezzi di salvataggio più vicini. Quantunque sofferente per i disagi affrontati, rifiutava le cure ospedaliere, tutto dedicandosi al riordinamento ed all’assistenza dei superstiti. Mare Jonio, 28 – 29 marzo 1942

 

Emilio GREGORIS di Osvaldo e di Maria Bombardella, San Vito al Tagliamento, alpino dell’8° Rgt.

Croce di Guerra al V.M.:

Mitragliere porta arma tiratore, resisteva impavido sul posto malgrado il violento tiro di mitragliatrici avversarie, curando solo di infliggere al nemico numerose perdite. Ferito gravemente ad una gamba e ad un braccio, manifestava il rammarico di non poter più combattere. Ciaffa Martes, 5 dicembre 1940 XIX

 

Elio GREGORIS di Angelo e Rosa Chiarotto, nato a San Vito al Tagliamento l’11 marzo 1921, partigiano (già artigliere alpino al 3° Rgt Art. Montagna, Grp Conegliano, 14a Btr)

Medaglia d’Argento:

Strenuo combattente nelle formazioni di montagna e di pianura, durante un’operazione per il recupero di armi, veniva sorpreso e catturato da una pattuglia tedesca. Sottoposto a disumane torture perché facesse rivelazioni, non parlò, finché il nemico esasperato da tanta forza d’animo l’impiccava ad un ramo d’albero nella pubblica via. Solo allora, nel tormento dell’agonia, le sue labbra si schiusero, ma per incitare la popolazione, costretta dal tedesco ad assistere a tanta barbarie, a continuare nella lotta per la liberazione. Veneto, 15 luglio 1944

 

Mario INNOCENTE, nato a San Vito al Tagliamento, classe 1921, artigliere al 3° Rgt Art. della Div. Julia

Croce al V.M.:

In duri e sanguinosi combattimenti dimostrava sempre e dovunque elevato coraggio che confermava in una lunga, estenuante, cruenta fase di ripiegamento, contribuendo in modo efficace con accanite lotte a corpo a corpo per aprirsi un varco fra lo schieramento nemico soverchiante per forze e per mezzi. Fronte russo, dicembre 1942, gennaio 1943

 

Raimondo IPPOLITI di Carlo e Maria Zannier, nato a San Vito al Tagliamento il 7 gennaio 1916, sergente maggiore all’8° Rgt Alpini, Btg Gemona, Cmp Comando

Croce al V.M.:Croce di guerra al valor militare

Caposquadra mortai, allo scopo di stroncare un tentativo di attacco dell’avversario, non esitava a portare il proprio mortaio in posizione molto battuta. Visto cadere colpito a morte il proprio ufficiale, incitava i dipendenti a vendicare il loro comandante e proseguiva con raddoppiata violenza nella lotta, contribuendo in modo efficace al buon esito dell’azione. Zona Cepan Sitiz, fronte greco, 8 – 10 gennaio 1941

Croce al V.M.:

Durante il ripiegamento sotto forte pressione avversaria e ripetuti attacchi di carri armati, riconfermava belle doti di valoroso alpino affrontando sempre con sangue freddo i gravi rischi derivati da particolari condizioni di clima e di nemico. Nella disperata azione per la rottura dell’accerchiamento, travolto dalla preponderanza avversaria, scompariva nella mischia. Nowo Georgewka, fronte russo, 22 gennaio 1943

 

Bonaventura LOVISATTI di Riccardo, nato a San Vito al Tagliamento il 25 settembre 1922, alpino all’8° Rgt, Btg Gemona

Croce al V.M.:

Durante il ripiegamento, sotto forte pressione avversaria e ripetuti attacchi di carri armati, riconfermava le sue doti di valoroso alpino affrontando sempre con sangue freddo i gravi rischi derivati da particolari condizioni di clima e di nemico. Nella disperata azione per la rottura dell’accerchiamento, travolto dalla preponderanza avversaria, scompariva nella mischia. Fronte russo, 22 gennaio 1943

 

Ferdinando MAJERON di Pietro, nato a Paluzza il 27 novembre 1884, residente a San Vito al Tagliamento, tenente all’8° Rgt Alpini

Medaglia d’Argento:

Comandante di una sezione di mitragliatrici, durante ripetuti combattimenti fu mirabile esempio di ardimento e di valore. In un critico momento dell’azione, preso il posto del titolare di un’arma, arrestava col fuoco l’avanzata del nemico. Ferito gravemente al petto, continuava a far fuoco incitando i dipendenti a resistere, finché, esausto per il sangue perduto, cadde e fu circondato da soverchianti forze nemiche. Monte Roncone, Grappa, 13 – 15 novembre 1917

 

Mario MIO di Luigi, nato a San Vito al Tagliamento l’8 dicembre 1922, alpino all’8° Rgt, Btg Gemona

Croce al V.M.:

Alpino mitragliere, in aspro combattimento e sotto violento fuoco di armi automatiche, si prodigava con serena calma nel servizio dell’arma riuscendo col suo tiro preciso a neutralizzare armi automatiche avversarie. Esaurite le munizioni, partecipava ad epica lotta all’arma bianca con un reparto contrattaccante mettendo il nemico in fuga. Durante una successiva azione (a Tornowka il 17 gennaio 1943), travolto dalla preponderanza avversaria, scompariva nella mischia. Golubaja Krinitza, URSS, 1° gennaio 1943

 

Eugenio MOI di Luigi e Maria Canora, nato a San Vito al Tagliamento il 5 agosto 1911, sottotenente medico al 3° Rgt Artiglieria Alpina, Div. Julia

Croce al V.M.

Ufficiale medico di batteria alpina, durante un’aspra azione di fanteria e di mezzi corazzati nemici che stavano per sopraffare la linea dei pezzi, continuava incurante del pericolo a medicare i feriti, contribuendo efficacemente a mantenere alto il morale del reparto. Sommerso in successiva azione (il 31 gennaio 1943), scompariva nella mischia. Iwanowka, URSS, 22 dicembre 1942

 

Giuseppe MONTICO, nato a San Vito al Tagliamento il 22 ottobre 1898, aspirante ufficiale all’8° Rgt Alpini

Encomio solenne:

Durante un violento bombardamento, dava esemplare prova di calma e coraggio, contribuendo, col suo bel contegno, a mantenere ordine e serenità nei dipendenti. Pal Grande, Alta Valle del But, 24 giugno 1916

 

Giuseppe NONIS di Giuseppe, nato a San Vito al Tagliamento il 27 luglio 1915, caporal maggiore all’8° Rgt Alpini, Btg Gemona

Croce al V.M.:

Alpino mitragliere, in aspro combattimento e sotto violento fuoco di armi automatiche, si prodigava con serena calma nel servizio dell’arma riuscendo con il suo tiro preciso a neutralizzare armi automatiche avversarie. Esaurite le munizioni, partecipava ad epica lotta all’arma bianca con un reparto contrattaccante mettendo il nemico in fuga. Durante una successiva azione, travolto dalla preponderanza avversaria, scompariva nella mischia. Golubaja Krinitza, Urss, 1° gennaio 1943

 

Pietro NONIS di Pietro, nato a San Vito al Tagliamento il 21 febbraio 1913, sergente all’8° Rgt Alpini, Btg Gemona

Croce al V.M.:

Durante il ripiegamento sotto forte pressione avversaria e ripetuti attacchi di carri armati, riconfermava belle doti di valoroso alpino affrontando sempre con sangue freddo i gravi rischi derivanti da particolari condizioni di clima e di nemico. Nella disperata azione per la rottura dell’accerchiamento, travolto dalla preponderanza avversaria, scompariva nella mischia. Fronte russo, 16 – 22 gennaio 1943

 

Angelo OTTOGALLI di Giacomo, nato a San Vito al Tagliamento il 12 novembre 1916, alpino all’8° Rgt, Btg Gemona

Croce al V.M.:

Durante violento combattimento contro forze soverchianti, manifestatosi un tentativo di aggiramento, con pochi animosi riusciva a sventare la grave insidia consentendo al proprio reparto di eludere la manovra avversaria. Nell’impari lotta veniva travolto dalla preponderanza avversaria e scompariva nella mischia. Nowo Postojalowka, URSS, 23 gennaio 1943

 

Antonio PASCATTI di Vittorio e Lodovina Alberghetti, nato a San Vito al Tagliamento nel 1920, sottotenente di complemento all’8° Rgt Alpini, Btg Gemona

Croce al V.M.:

Comandante di plotone anticarro, durante un ripiegamento, attaccato di sorpresa da carri armati, riusciva a mettere i suoi pezzi e aprire il fuoco a distanza ravvicinata. Caduto il puntatore, lo sostituiva e, con tiri precisi, immobilizzava un carro armato avversario. Nowo Postojalowka, URSS, 19 gennaio 1943

 

Angelo PETRACCO di Giobatta e Maria Benvenuto, nato a San Vito al Tagliamento il 29 luglio 1912, sergente maggiore all’8° Rgt Alpini, Compagnia Comando

Croce al V.M.:

Imbarcato su una nave colpita da siluro con contegno calmo e sereno infondeva fiducia ai compagni regolandone l’afflusso verso le scialuppe di salvataggio. Raggiunta a nuoto una zattera, si prodigava per portare aiuto ai naufraghi fino a che, egli stesso rimasto esausto per i suoi generosi sforzi, doveva essere soccorso. Mare Jonio, 28 – 29 marzo 1942

 

Gio Batta Antonio PETOVELLO di Luigi e Natalina Furlan, nato a San Vito al Tagliamento il 28 novembre 1896, agente di campagna, zappatore al 30° Rgt Artiglieria da Campagna, 11° Grp Someggiato, il 7 dicembre 1915, alla 149° Btr da Montagna il 14 aprile 1917, caporal maggiore

Medaglia d’Argento:

Tiratore di una Batteria da Montagna, esercitò la funzione di altri serventi caduti per effetto dell’intenso bombardamento nemico, attaccato dalle fanterie nemiche, non abbandonò il suo pezzo se non dopo averlo reso inservibile, ed iniziò con ammirevole ardimento la resistenza col moschetto in attesa dei rincalzi, nella speranza di riconquistare i pezzi. Flondar, 4 giugno 1917

 

Tito POLO di Paolo e Maria Tonello, nato a San Vito al Tagliamento il 14 gennaio 1909, tenente alpini, poi capomanipolo alla divisione 28 ottobre, 116a legione, e gruppo bande Amara Uolchefit

Medaglia di Bronzo:

Comandante di un plotone rocciatori a disposizione del comandante di divisione, seppe ottenere dai suoi uomini risultati concreti di ardimento e coesione. Nella scalata di ardue vette e nel servizio di presidio al fortino di passo Uarieu, per più giorni di aspro combattimento, si dimostrava capo animatore e valoroso. Passo Uarieu, Etiopia, 20 – 24 gennaio 1936

Medaglia d’Argento:

Comandante di una unità di rocciatori volontari destinata all’attacco di un’aspra posizione montana, con grande abilità e audacia, di notte, la scalava. Sulla cima raggiunta sosteneva per più ore l’urto nemico uscendone alfine vittorioso. Tembien, Uork Amba, Etiopia, 27 febbraio 1936

 

Giovanni ZILLI di Bortolo e Margherita Pittana, nato a San Vito al Tagliamento il 19 settembre 1915, alpino al 1° Gruppo Alpini Valle, Btg Val Fella

Croce al V.M.:

Portaordini in un battaglione, durante aspro combattimento, benché ferito, portava a termine il compito affidatogli. Monte Gòlico, fronte greco, 8 marzo 1941